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martedì 16 agosto 2016

IL BLOCCO DELLO SCRITTORE

B 24 - Ted Braun - eBook - Mondadori Store





Il blocco dello scrittore.



Quanti articoli saranno stati scritti sul tema del blocco dello scrittore? Tanti? Troppi? Forse. Sta di fatto che a mio avviso non saranno mai abbastanza. Si, perché il blocco dello scrittore è un fenomeno comune a tanti ... scrittori. Una volta era una Olivetti o un Underwood con il foglio bianco infilato all'inizio e nessun rumore metallico di tasti. Oggi è il display bianco di Word e... sempre nessun rumore di tasti. Solo silenzio tutto intorno. O forse lo schiamazzare di ragazzini fuori dalla finestra che giocano a pallone, oppure ancore il traffico urbano. Solo nella fantasia dello scrittore è un gran casino! Perché se tutto intorno è pace e tranquillità, nella mente di chi scrive è il caos totale. Una sorta di tempesta meteoritica, un turbinare di idee messe da parte per dopo, scartate, buone, ipotetiche... ma di fatto, un vero caos. Questo è il blocco dello scrittore! E qui ci si riscopre nevrotici. In realtà la psiche corre ai ripari altrimenti c'è solo la via della pazzia. Se siete lettori, categoria protetta, alla quale noi scrittori vi siamo infinitamente devoti, sorriderete. Se invece siete scrittori, categoria maledetta, allora comprenderete tra le righe a cosa alludo. La via della pazzia è quel sentiero senza ritorno dove voi stessi, scrittori esordienti, velleitari e non,  includo me stesso, diventate parte della storia che volete trasferire dal vostro mondo di fantasia alla realtà. Entrate a far parte di quel mondo irreale che si confonde con il mondo reale, un po' come tenere il piede in due scarpe, due mondi paralleli, tangenti e intersecanti. Ed ecco come vi vedranno quelli del mondo reale: introversi, assenti, sbadati, esuberanti, psicotici, nevrotici, strampalati, bizzarri. Gli aggettivi sono tanti. Ma non è di questo sentiero pericoloso che voglio approfondire. Il tema è il blocco dello scrittore, giusto?
Che cosa accade davvero? Lo scrittore è come se si trovasse in un luogo di confine fra due mondi molto diversi e nel contempo affini. Una sorta di dogana, barriera o varco. La pagina è bianca: il varco è chiuso. Ed è attesa. E' come se qualcuno o qualcosa avesse l'autorità di aprire quel prezioso varco per far passare le idee, materializzandole con le nostre parole e punteggiatura. Il nostro "doganiere" è la nostra adorata e odiata Musa! Adorata perché ci consente di essere ciò che siamo, di distinguerci, di farci apprezzare e talvolta anche diventare famosi. Per i più fortunati di entrare nella gloria della storia della letteratura a volte a caro prezzo. Odiata perché quando Lei non c'è, noi soffriamo disperatamente in attesa del suo arrivo, di una sua comparsa, anche breve, ma certamente divina!
Ma il varco non cenna ad aprirsi. La dogana fra i due confini rimane chiusa. E aspettiamo. E in questa attesa? Cosa facciamo? Molti di voi lo sanno già. Ognuno ha la sua risposta. Ma è giusto che anche i lettori ne abbiano un'idea. E' un atto dovuto tutto sommato.
Eravamo rimasti allo schermo di Word bianco e lucente. Silenzioso e immacolato in contrasto alla nostra mente e il suo silenzioso caos.
Molti di noi iniziano a comportarsi in modo diverso. Così come quando si è in attesa di qualcosa, l'arrivo di un treno, l'apertura di un centro commerciale, l'attesa dell'imbarco ad un aeroporto, o ancora in un ambulatorio medico, cerchiamo di "ammazzare" il tempo! Facciamo di tutto, leggiamo una rivista, ascoltiamo musica, qualcuno gioca con passatempo, compila cruciverba eccetera. Allo stesso modo lo scrittore, se pur in maniera bizzarra fa lo stesso: perde/guadagna tempo in attesa. Pulisce con un panno il tavolo intorno al computer, osserva in giro come se dovesse fare improvvisamente le pulizie dello studio o della casa, ma senza mai alzarsi dalla sedia. Guai! La postazione è sacra e inviolabile! Lasciare la sedia sarebbe come abbandonare un posto in prima fila. Poi si allineano ordinatamente le penne, le matite, la gomma per cancellare. Un ordine quasi maniacale. Anzi, maniacale! Gli oggetti sparsi sul tavolo vengono allineati secondo una geometria sconosciuta ma sensata secondo l'autore. Poi ampliamo il nostro sguardo verso le pareti della stanza. Cerchiamo nuovi confini. Un quadro che starebbe meglio da un'altra parte. Le tende alla finestra dovrebbero essere lavate? Si forse. Se abbiamo una libreria poco distante cerchiamo di capire a distanza se i libri riposti hanno il giusto ordine per tema trattato o per dimensione del volume. E ci domandiamo se è il caso di cambiare la disposizione. Si, prima o poi. Poi a distanza di braccio scorgiamo il mappamondo che ci avevano regalato anni prima ai tempi della scuola dell'obbligo. Gli diamo una girata e interi continenti vedrebbero notte e giorno in due secondi ... ah! il tempo! Quale mistero e che potente elemento di ispirazione per gli scrittori. Chiedete ad uno scrittore di esprimere un desiderio! Ne abbiamo uno solo! Viaggiare nel tempo. Se vi rispondono un'altra cosa non sono scrittori! Si, è una battuta! "Lo sanno tutti che viaggiare nel tempo è pericoloso!" (e questa è mia! non credete a certe pubblicità!). Ci accorgiamo che su quel mappamondo ci sono alcuni stati che non esistono più! Yugoslavia! Sembra il nome di uno stato da fumetti Marvel come il piccolo stato di Latveria! Oppure URSS. Un intero stato grande come mezzo pianeta! Ok, il mappamondo è datato. Ma non riesco a separarmene. E poi è stato uno dei primi ad essere retroilluminato! Sposti lo sguardo verso altri confini. Vedi lo stereo. Una volta i più fortunati avevano il rack HiFi. Le nuove generazioni non hanno probabilmente idea di cosa sia. Per chi è stato giovane testimone degli anni '80 sa che l'HiFi era un sogno che si realizzava per pochi. Si trattava di un apparato elettronico a ripiani composto da piatto (il giradischi) in cima, amplificatore (la potenza d'uscita), sintonizzatore (la radio), la piastra a ponte (per le audiocassette), l'equalizzatore (dispositivo per alterare parzialmente il suono) e per le ultime generazioni di questi costosi impianti, anche il ponte CD: ed era il futuro! Premere il pulsante e veder uscire il piatto per l'alloggio del CD era quasi un orgasmo. L'ho detto? Ok, forse esagero ma a quei tempi era così! Poi da qualche parte nella stanza, in qualche angolo ma ben in vista le casse acustiche. Due generose scatole di legno di solito nere, completavano l'ambito set musicale. Un giovane che possedeva questo, all'epoca era ricco! Un discreto impianto costava quasi come uno stipendio mensile medio! Perché è così importante per uno scrittore la musica?
Lo dice la parola: musica. Musa! La Musa ispiratrice! La musica ha un profondo e intrinseco, aggiungerei misterioso, ruolo per l'umore di tutte le persone. Per un animo creativo è ... fondamentale. Ed ecco che lo scrittore, allunga il braccio e con un dito preme power on! Abbassa il volume quel tanto che serve a non costringere i vicini a chiamare i vigili e si lascia trasportare dalle note del momento. Ma attenzione! Non deve essere la radio. No, la radio è letale per l'autore. Deve essere scelta una musica adeguata e soprattutto priva di voce fuori campo. Un DJ è peggio di un killer nei confronti di chi è assediato dal blocco dello scrittore. Ricordiamoci che la mente di chi scrive sta vivendo un silenzioso caos generale. Le idee ci sono ma devono essere riordinate e raggiungere un ordine armonico. Un tema di fondo esiste e allo scrittore è noto. Deve essere amplificato. La scelta musicale avviene in modo istintivo quindi.
E ora siamo nella nostra stanza studio, intorno a noi tutto è riordinato maniacalmente e la musica ha riempito la stanza se pur in sordina. Qualcosa sta già iniziando ad accadere. Lo sentiamo. Ne siamo certi. La musica è paragonabile ad una sorta di tangente che paghiamo a quell'oscuro doganiere che ha il compito di alzare la sbarra della dogana. Quel varco fra i due mondi, reale e fantasioso, deve essere aperto. Alla fine se il doganiere accetta, il varco è aperto. Le idee possono passare. Il confine rimane ma iniziano gli scambi. Da una parte passano le idee, dall'altra vengono messe per iscritto!
Bello vero? Si, lo è. Ma non finisce qui. Esiste una sorta di accordo conosciuto e mai scritto, un codice o... per lo più una traccia, direbbe il Capitano della Perla Nera. Lo scrittore non deve permettere a nessuno ... Nessun altro essere umano di interagire fra questi due confini. Lo scrittore fa parte con la sua persona di un mondo reale, tangibile e condiviso con altri. Permettere ad un amico, un conoscente, o uno sconosciuto di entrare a far parte di questo mondo significherebbe perdere ogni speranza di interagire con le nostre ispirazioni più fantasiose perché verrebbero contaminate dal mondo reale. In quanto scrittori, riconosciuti o no, abbiamo per nostra natura, o per divina intercessione, il Privilegio di far parte di un mondo speciale, in quanto siamo stati invitati a farne parte in qualche modo, con il permesso di riportare con i nostri racconti, fiabe or romanzi, qualcosa che ci è stato concesso di fare. Non abbiamo il diritto, in quanto ospiti privilegiati, di invitare a nostra volta, qualcuno che con questa Dimensione parallela, non ha nulla a che fare. Per uno scrittore, i personaggi che crea sono entità reali da una parte, ma dall'altra sono solo parole e punteggiatura. E' solo sotto questa forma che possono attraversare il varco. Quando scriviamo di Loro, siamo con loro e interagiamo con Loro, nel loro mondo! Solo in questo modo riusciamo a renderli vividi e inossidabili nel mondo reale finché esisterà anche l'ultima copia del libro dove si parla della loro esistenza.
Un romanzo di fantasia tutto sommato è un piccolo marchingegno che ci consente di viaggiare nello spazio e nel tempo. Fintanto che quel libro rimane chiuso e accatastato su di uno scaffale di libreria a raccogliere polvere rimane ciò che oggettivamente è: un libro. Leggetelo e la Magia inizia così come quando lo scrittore ha iniziato a scriverlo molto tempo prima.
 
Ted Braun
 
Qui sotto il link di presentazione della produzione narrativa in parte inedita e un elogio alla fantasia.
 
 

martedì 26 gennaio 2016

QUELLO STRANO VIZIO DI SCRIVERE. TED BRAUN (Cit. Alberto Moravia)

Così esordiva il grande Alberto Moravia, in un suo articolo, sul Corriere della Sera, molti molti anni orsono. "Romanzieri non si diventa." ... e in qualche modo, strizza l'occhio a noi tutti che non vogliamo svegliarci da quel sogno, spesso velleitario,  che teniamo gelosamente chiuso nel cassetto. Quel sogno che alimentiamo con un sonno, volutamente, forzato. Un sonno dal quale non vorremmo mai svegliarci, perchè viverlo, nel nostro intimo, è un'esperienza piacevole, unica. Sentendoci dire che romanzieri non si diventa, è come se una voce fuoricampo, ci suggerisse da lontano, che romanzieri si nasce: ergo ci sentiamo dei prescelti. Ed è così che, con un po' di presunzione, ci sentiamo tutti noi. Dei privilegiati rispetto a molti. Il vero sogno per tutti, è proprio quello di pubblicare un libro, un romanzo, un saggio o una raccolta di poesie. La vera magia, più importante però, credo proprio  risieda nel profondo del nostro intimo, in quel luogo dove ascoltiamo quella voce che ci ispira ogni giorno, ogni notte, quando siamo soli anche se siamo in mezzo a centinaia persone, in qualche stazione o nel centro di una metropoli. Ed è proprio lì che, ognuno di noi si sente parte, se pur individualmente, di una piccola grande élite,  quella di coloro che vivono per raccontare. Gli artisti, siano essi musicisti, che personalmente considero dei grandi ispirati,  pittori, scultori, hanno un incolmabile bisogno di comunicare quanto hanno dentro di loro, a tutti gli effetti,  una supernova di sentimenti, di sensazioni ed emozioni.
Noi, scrittori, apparteniamo ad una stessa famiglia, di attenti osservatori, ascoltando, in silenzio, in compagnia della nostra personale Musa, rielaboriamo le sensazioni, trasformandole in romanzi, poesie, saggi, racconti. Questa immensa energia, ci circonda, ci compenetra ovunque e in qualsiasi momento, nella consapevolezza spesso ignorata, che quanto scriviamo, nella maggioranza dei casi è destinato a sopravviverci e per i migliori di noi, immortalati nel tempo.

TED BRAUN B 24: UN LUOGO, UNA STORIA, UN'AUTO.

E' il caso di spendere due parole per B 24. Si tratta di un breve racconto di poco più di un centinaio di pagine. E' stato pubblicato nel web e sta riscuotendo una certa curiosità. Le origini di questo soggetto vanno ricercate nell'iniziativa da parte di FCA, l'industria automobilistica che, tempo fa, circa un anno da oggi, aveva promosso una campagna pubblicitaria per assegnare una rassegna di premi ad aspiranti romanzieri. E così Ted Braun accettò la scommessa. Purtroppo, come in molti concorsi, o forse tutti, vi sono delle regole da rispettare. Nel caso specifico, alcune restrizioni in termini di durata del romanzo. Ben per questo è divenuto un racconto. Ma un racconto, proprio per sua natura, è breve. Braun in questo caso non è riuscito a rispettare queste regole. Tagliando qua e là come fa un sarto per rimodellare un abito, si sono aperte delle falle incontenibili che hanno, credo, compromesso la natura del soggetto stesso. In una storia ricca di riferimenti storici realmente accaduti, plasmata dal fascino di un periodo storico indimenticabile come il boom economico dell'Italia negli anni '60, intrisa di mistero a causa della inspiegabile scomparsa della bellissima Lotti, (Charlotte Gunther), forse non era proprio il caso di attenersi alle regole imposte dall'editore del concorso. Consideriamo quindi, B 24, come uno di quei soggetti di  Ted BRAUN (Mondadori Store) in sospeso, in attesa di un completamento necessario e, diciamolo, legittimo al fine di svelare una volta per tutte, quei fitti misteri velati di soprannaturale che caratterizzano questa storia.
 
La trama.
 
Edward Ross, è un giovane vent'enne di nazionalità americana, che durante una vacanza in Italia, nel 1961, conosce per caso una bellissima tedesca coetanea. Tra i due nasce subito una forte attrazione che però rimane in sospeso dopo un solo timido ma intenso bacio. Per Ed è un vero e proprio stravolgimento sentimentale. E' vero Charlotte, la ragazza tedesca è davvero molto bella e attraente, ma lui è passato oltre, è amore a prima vista. Dopo quel bacio però, i due non si incontrano più. Dopo un anno esatto, Ed, divenuto fotografo reporter per un giornale di buona tiratura, ottiene l'ingaggio per una trasferta con altri colleghi della testata, per una serie di servizi giornalistici i Italia. Dopo una tour di lavoro fra Roma, Milano e Torino, Ed, fatalmente incontra di nuovo Lotti. La passione rinasce più intensa di prima. Ed ecco riapparire un'auto molto particolare, l'Aurelia B 24, una prestigiosa convertibile tutta italiana, nel design e nella sua incontestabile sportività. Durante un ricevimento di premiazioni a San Remo, i due decidono di fare una corsa con quest'auto fino al confine francese godendosi la meravigliosa nottata estiva in Costa Azzurra. Dalle parti di Nizza incontrano due loschi individui (realmente esistiti) che fanno parte di una misteriosa setta esoterica nella quale sono coinvolti personaggi di spicco dell'altra società europea. Inoltre emerge l'ambigua posizione del padre di Charlotte accusato di crimini di guerra durante la dominazione nazista. Un altro mistero è legato alla presenza di un cameriere dallo strano accento anglosassone che ricompare inalterato dopo cinquant'anni, stesso nome, stessa accento. Da ultimo ma, non meno importante la scomparsa della sorella di Edward, molto tempo prima, dove non fu mai ritrovato il corpo, imputando il fatto all'azione di un maniaco. Sta di fatto che, sulla via del ritorno dalla Costa Azzurra in direzione dell'Italia, i due si fermano in prossimità di un precipizio lungo la Moyenne Corniche, a poca distanza dal Principato di Monaco, ed è qui che Lotti, svanisce letteralmente avvolta da un bagliore accecante. Edward perde i sensi e si risveglia dopo alcune ore. Chiede aiuto ad un automobilista di passaggio per quel luogo disperso. Esplode un caso internazionale per le nazioni coinvolte: Monaco, in quanto luogo della scomparsa. La Francia in quanto è intervenuta la Polizia Francese per la denuncia di scomparsa. L'Italia, in quanto Edward alloggiava in Italia con visto italiano per motivi di lavoro. La Germania in quanto Lotti è tedesca. Gli Stati uniti, in quanto Edward Ross è cittadino americano.  Ma nonostante tutto, il mistero non viene risolto ed il fotoreporter alla fine viene scagionato. Il tempo passa e la vita continua. Edward si sposa e crea una sua famiglia. A sua volta diventa nonno. Sono passati cinquant'anni. Un giorno però, una scintilla riaccende vecchi ricordi. Una chiave torna alla luce. E' la chiave d'accensione di quella fatidica auto italiana. Per Edward è un salto indietro nel tempo e molti, troppi ricordi riaffiorano. Senza nemmeno riflettere, prepara i bagagli in fretta e riparte con il primo volo per l'Italia. Avverte uno strano richiamo e come se non bastasse, con i ricordi riaffiorano tanti misteri e questioni irrisolte. Sa che deve tornare, sa questa volta è la volta buona. Non gli importa nulla di tutto il resto. Forse non gli importa nemmeno di ritornare a casa. Qualcuno o qualcosa lo stanno aspettando in Italia, dove tutto è cominciato.

martedì 22 dicembre 2015

TED BRAUN.

 
 
TED BRAUN is a writer of Italian descent, born in Milan on July 16, 1966. After graduating in 1986, he decided to move to Beaconsfield, Buckinghamshire, where he lived until the end of the 80s in this old house. Following a brief spell in Germany, Pforzheim, in the Bavarian, he moved to the United States, in Miami working for the shipping company Princess Cruise and later in the Caribbean colonies between British, Dutch and French. His creative inclination leads him to the realization of eighty titles divided into genres diversified among them, the Website of TED BRAUN, collects all the production. Back in Italy, a serious car accident forced him to bed for almost a year. While recovering, mature an innovative narrative style marked by dialogue, limiting as far as possible the description "off" in the third person alternating setting intradiegetica a self diegetic. At the end of the long convalescence, he began working at a hotel in downtown Milan, from where will emerge the inspiration for a novel CONCIERGE somehow linked to many other subjects the author. All works of fiction by Ted Braun, can be viewed in this nice video presentation dedicated to him. The author devotes constant interest in the historical research of Nazism esoteric and new theories concerning the physics space-which are the main topic covered by BRAUN in his novels. Some booktrailers are available on youtube under the name of TED BRAUN . Here following cover of part of Ted Braun novels.